Il caos mediatico dei vaccini sta creando scompiglio nella politica e fuori: a chi ha sempre rifiutato l’idea delle vaccinazioni, si aggiungono in questi mesi persone che affermano di non fidarsi del vaccino COVID-19 perché sarebbe stata fatta poca sperimentazione, o persone che hanno paura nello specifico di questo o di quel vaccino in particolare.
Emblematico sembra il caso del vaccino ASTRA ZENECA, che è stato collegato, forse a volte un po’ troppo frettolosamente, a decessi e patologie anche gravissime.
L’effetto più immediato è stato che migliaia di persone hanno rifiutato di vaccinarsi per paura di avere effetti collaterali; come effetto mediato, poi, vari comitati scientifici e medici si sono espressi rassicurando (o meno) l’opinione pubblica.
L’ultima ipotesi, validata peraltro dal CTS nazionale e dalla politica, è quella di variare il tipo di vaccino nel richiamo, nel caso in cui al soggetto sia stata somministrata la prima dose di Astra Zeneca.
E tutto questo che c’entra con la responsabilità del medico?
Purtroppo, c’entra anche troppo.

Tutto questa bagarre ed il cambio continuo di direttive, consigli, versioni, teorie, comporta che è proprio il medico che rimane con il cerino (o con il vaccino) in mano.
Chi si assumerà infatti la responsabilità di somministrare una seconda dose di vaccino COVID-19 di una casa farmaceutica diversa rispetto alla prima inoculazione?
Ricordiamo, infatti, che chiaramente le raccomandazioni ed autorizzazioni al commercio di Astra Zeneca prevedono (come in tutti i casi) che il richiamo sia effettuato con lo stesso tipo di vaccino della prima inoculazione. In questo caso, tra l’altro – cioè se il medico segue le raccomandazioni e le autorizzazioni previste – egli è coperto dallo scudo penale.
Ma allora, se il medico inocula un diverso tipo di vaccino, viene a cadere lo scudo penale? Egli sarà ritenuto responsabile, in caso di evento avverso?
Basteranno le nuove raccomandazioni ed i consigli per proteggere il medico vaccinatore?
E d’altro canto, a quale responsabilità potranno andare incontro i medici che continueranno a somministrare Astra Zeneca anche nei richiami?
È evidente che si è aperta una falla enorme nel sistema, e diventa urgente ed indifferibile un chiarimento a livello legislativo ed amministrativo per tutelare concretamente le migliaia di medici che stanno somministrando i vaccini, spesso addirittura gratis, che rischiano ogni giorno di vedersi recapitare la odiata “busta verde”, cioè la notifica di un atto giudiziario, per il risarcimento dei danni lamentati dai pazienti o per l’apertura di indagini penali.