Con il progredire della campagna vaccinale straordinaria per contrastare la pandemia COVID-19, sempre più medici e sanitari vengono reclutati per eseguire e gestire le vaccinazioni della popolazione.

Si tratta di un arruolamento di migliaia e migliaia di sanitari, che danno la loro adesione talvolta in maniera retribuita, talaltra addirittura gratuitamente.
Inoltre, spesso i medici e sanitari vaccinatori vengono reclutati all’ultimo momento, con proposta ad iniziare ad eseguire le vaccinazioni entro pochi giorni.
Ma che responsabilità comporta la somministrazione delle vaccinazioni?
Molti rispondono che per questo esiste lo scudo penale, e che dunque la responsabilità del medico è azzerata.
Purtroppo, tuttavia, non è così.
In effetti, anche se il DL 44/2021 – che prevede, tra l’altro, il cosiddetto scudo penale – può essere considerato una valida linea di indirizzo per non coinvolgere nelle indagini o per lo meno nei processi penali i medici vaccinatori, non copre ogni rischio che il sanitario venga coinvolto in processi civili di risarcimento danno, per il caso in cui il vaccino (ad esempio) provochi danni alla salute del vaccinato.
In questi giorni stiamo assistendo ad un modesto allargamento delle maglie dello scudo, ma rimangono molte zone d’ombra.
È proprio per questo che lo Stato, le regioni, le ASL, chiedono e pretendono dai medici e dai sanitari un’assicurazione specifica a copertura dei rischi legati alla vaccinazione.
E qui c’è il primo grande distinguo.
Vi sono, infatti, strutture ed ospedali che chiedono ai loro dipendenti di svolgere gratuitamente il servizio di vaccinazione: in questo caso, normalmente, sono proprio le strutture che espressamente dichiarano di assumere in proprio una parte del rischio, e che l’assicurazione per colpa grave – che il medico deve sempre avere, perché prevista per legge – è sufficiente per poter eseguire le vaccinazioni.
È bene, però, sottolineare che questa previsione deve essere esplicita e messa per iscritto dalla struttura perché possa proteggere entro certi limiti il medico e il sanitario.
Dall’altro lato, se si parla di esecuzione di vaccinazione retribuita, la struttura o la regione chiedono normalmente una copertura assicurativa personale del sanitario assimilabile a quella della libera professione.
Si tratta di un’assicurazione per la responsabilità civile sia per colpa lieve che per colpa grave, ed è evidentemente molto più impegnativa dal punto di vista economico, ma molto più estesa e protettiva per quanto concerne il rischio.
In entrambi i casi, va tenuto presente che l’assicurazione del medico o del sanitario vaccino attore dovrebbe includere una copertura anche futura, considerato il fatto che i pazienti hanno a disposizione (per lo meno) 5 anni dalla somministrazione per poter chiedere il risarcimento del danno.
In altre parole, il medico vaccinato ore non può assicurarsi oggi e concludere il rapporto assicurativo l’anno prossimo, perché rimarrebbe in pericolo comunque di subire cause e pignoramenti.
Bisogna allora rivolgersi ad un consulente specialista assicurativo, per capire la propria posizione, i rischi e le soluzioni adatte, caso per caso.
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