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Depenalizzazione dei Medici: “Tana libera tutti!”

Depenalizzazione dei Medici: “Tana libera tutti!”

Cosa succederà ai nostri medici, agli infermieri ed agli operatori sanitari, sociosanitari e socioassistenziali fra qualche mese, quando tenteremo di tornare alla vita di tutti i giorni, indossando guanti in lattice e meravigliose mascherine, probabilmente griffate?

Siamo proprio sicuri che gli applausi ed i flash mob di riconoscenza ai quali, quotidianamente, assistiamo verranno reiterati all’infinito?

Non serve scomodare Cassandra per precognire che, prima o poi, in molti verranno chiamati a rispondere, anche a livello penale, per scelte compiute, sebbene si siano trovati ad operare in assoluta emergenza ed in una situazione a dir poco drammatica, sovente senza nemmeno avere in dotazione i dispositivi di protezione individuale (caschi, mascherine e quant’altro) divenendo, a loro volta, veicolo del contagio, come l’enorme tributo di vite dimostra.

Non sarà un caso che a più voci – l’iniziativa risulta trasversale – nella discussione al Senato sulla conversione del decreto legge Cura Italia (Dl n° 18 del 17 marzo 2020), sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunità per le “strutture sanitarie e per i soggetti preposti alla gestione della crisi sanitaria, in relazione agli eventi avversi accaduti durante la pandemia da Covid-19 e in particolare “in caso di danni agli operatori”.

Depenalizzazione dei medici

Tralasciando, allo stato, qualsivoglia commento sulla riferita iniziativa, non certo volta a tutelare chi risulta, effettivamente, al fronte, v’è, come detto, da chiedersi cosa avverrà nel caso in cui non venga legislativamente adottata una sorta di “barriera immunitaria” intorno ai medici ed agli altri esercenti le professioni sanitarie menzionate, risultando scontato che la gratitudine sarà presto soverchiata dal dolore e dalla rabbia di coloro che si sono trovati a piangere per la perdita dei propri cari.

In tal senso il Professor Gustavo Zagrebelsky, in un articolo apparso il 2 aprile 2020 sulla Stampa, proponeva l’introduzione di una causa di non punibilità ad hoc, mentre il Sostituto Procuratore Generale di Bologna, Walter Giovannini, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Verità, si spingeva, addirittura, a proporre la “depenalizzazione dell’ipotesi colposa nella responsabilità del personale sanitario”…

In uno Stato in cui, in quattro legislature, non si è riusciti a trovare un’intesa sulla legge elettorale, risulta davvero difficile ipotizzare che si possa arrivare a tanto, a meno che non si vogliano riconsiderare, in radice, le stesse cause di imputabilità e gli elementi costitutivi del reato in una situazione emergenziale.

I nostri medici, pertanto, dovranno sperare in un provvedimento che abbia il salvifico effetto della “tana libera per tutti o delle altre magiche formule utilizzate dai bambini in via risolutiva e definitiva durante il gioco.

Viceversa dovranno anche “scontare la pena” di essere sottoposti ad un processo, che nel 90% dei casi li vedrà assolti, solamente e comunque dopo una lunga ed estenuante difesa …

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