La responsabilità professionale del medico che opera in intramoenia
Nell’ultimo anno, a causa della pandemia COVID-19 e dell’emergenza negli ospedali, l’attività libero professionale in regime di intramoenia ha subito un calo pressoché verticale, per l’impossibilità di accedere agli ospedali ed alla paura dei pazienti di avvicinarsi alle strutture sanitarie pubbliche.
Tale modalità di prestazione professionale prevede come noto la possibilità, da parte del medico che abbia instaurato con l’azienda ospedaliera un rapporto esclusivo di lavoro dipendente, di maturare un vero e proprio diritto soggettivo all’esercizio dell’attività libero professionale individuale, al di fuori dell’impegno di servizio (e al di fuori dell’orario di lavoro).
Questa tipologia di accordo permette pertanto al professionista di svolgere visite ed indagini strumentali utilizzando la struttura ove abitualmente opera e con essa anche le strumentazioni e parte del personale operativo.
L’opportunità di tale prospettiva data dallo Stato è quella di offrire al paziente una opzione di scelta.
Infatti colui il quale vorrà essere visitato da un determinato professionista o in tempi magari più rapidi rispetto alle ordinarie liste d’attesa, potrà recarsi dal medico che opera in intramoenia, pagando il costo della visita (e non esclusivamente il ticket), ma al contempo potendo usufruire di un servizio completo al 100% grazie al supporto, anche strumentale, della struttura.
Tale possibilità, atteso anche il continuo progredire in campo scientifico, funge da tutela e garanzia del paziente, che potrà beneficiare degli apparati tecnici presenti nelle strutture ospedaliere pubbliche.
Ma quali sono i costi e l’inquadramento sotto il profilo assicurativo?
Il medico che decide di svolgere attività in regime di intramoenia è tenuto al versamento in favore dell’azienda ospedaliera di una percentuale del proprio fatturato come compenso per l’utilizzo di beni, stanze, apparecchiature e personale della struttura di riferimento.
Tale attività consente dunque al settore pubblico di incamerare rimborsi (appunto, per l’utilizzo di risorse ed apparecchiature) per spese che avrebbe in ogni caso, e dunque di compensare i costi di gestione delle strutture in maniera più efficace.
E il professionista? Il medico sta operando quale libero professionista o quale dipendente della struttura?
Invero, nell’attività extra-orario il medico agisce come un libero professionista, ed instaura un rapporto con il paziente che è di tipo “contrattuale”, con tutto ciò che ne consegue a livello di responsabilità.
Come un libero professionista dovrà pertanto necessariamente assicurarsi, tenendo sempre in debita considerazione la tipologia di attività svolta in tale sede, al fine di garantirsi una maggior tutela possibile.
Se sei un medico che opera anche in intramoenia o sei un medico che svolge anche attività in libera professione contattaci per chiarimenti e valutazioni di rischio.