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Regresso o Rivalsa della struttura Sanitaria

Regresso o Rivalsa della struttura Sanitaria

Accade sempre più spesso che l’ospedale chieda al medico il “risarcimento” dei soldi che ha dovuto pagare al paziente (si parla così di regresso o rivalsa).

Siamo abituati infatti a pensare che un medico, soprattutto se dipendente pubblico, sia protetto dal proprio datore di lavoro nelle cause di responsabilità sanitaria.

Regresso o rivalsaMa purtroppo non è sempre così, ed anzi le posizioni, anche giuridiche, del medico e delle strutture si stanno allontanando via via di più.

Dopo anni di dibattito, una recentissima sentenza del Tribunale di Tivoli (sent. n. 982 del 04.08.2020) getta una nuova luce sui rapporti tra struttura sanitaria e medico, che sembra invero sempre più in prima linea.

Il caso riguardava la domanda di risarcimento proposta da un paziente nei confronti del medico che l’aveva operato. Il medico aveva quindi chiamato in causa l’ospedale, perché lo tenesse salvo dalle richieste del paziente.

La struttura, tuttavia, non solo si rifiutava di salvaguardare il medico, ma chiedeva al giudice di condannare quest’ultimo a rifondere qualsiasi propria spesa, in caso di condanna.

Il giudice, nella propria sentenza, ha chiaramente dichiarato che non sussiste alcun obbligo a carico della struttura sanitaria di tenere indenni i propri dipendenti per i danni derivanti dagli interventi da questi effettuati nell’esercizio della propria attività di lavoratore dipendente.

Di più, il tribunale ha rilevato come sussista al contrario un diritto di rivalsa della struttura sanitaria nei confronti del medico qualora questo abbia causato il danno con dolo o colpa grave.

Le posizioni del medico e della struttura vanno quindi via via allontanandosi, fino a diventare a volte contrastanti.

Per questo il medico deve iniziare a proteggersi autonomamente, rivolgendosi a propri professionisti ed impostando da subito una strategia di difesa.

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